24 marzo 2010
Presentazioni a Roma
25 marzo 2010 – ore 18.00 (diretta su Fahrenheit – Radio Tre dalle 16)
Festival del Libro e della Letteratura – Auditorium
26 marzo 2010 – ore 14.00
Università Luiss – con Alessandro Preziosi, Alessandra Mastronardi, Monica Zapelli
buongiorno… sono una ragazza di 18 anni. Ho finito ieri il suo romanzo ed è stupendo.mai come in questo caso m sono ritrovata a vivere dentro un libro. quasi avessi vissuto anche io le vicende di Leo e dei personaggi. sono arrivata all’ultima pagina…ho letto persino tutti i ringraziamenti ,forse solo per ottenere qualche minuto inpi all’interno della lettura. …cosi ho visto il sito ed eccomi qui. .. non so bene cosa dire..ma lasciarle un commento m è sembrata la cosa piu giusta da far 🙂 bè…grazie..per le emozioni che con i suo romanzo mi ha trasmeso…grazie per le riflessioni a cui mi ha condotta attraverso i suoi personaggi. grazie per i ricordi e le sensazoni che ha fatto riaffiorare…! ancora complimenti 🙂 keke
ciao, ho preso il libro una sera all’auditorium in occasione di “libri come”,dove ho portato mia figlia Amerina che si affaccia, timidamente( ha 11 anni), al mondo delle “parole scritte”. Dopo l’emozionante incontro con la Mazzantini, la mia scrittrice preferita, gironzolando tra le cataste di libri,sono “inciampata” in questo titolo; il titolo, quando non conosco l’autore,per me è tutto, e questo mi ha rapita.Fatto sta che lo ha letto prima mia figlia, anzi lo ha fagocitato come fa con pane e nutella. A lei è piaciuto molto mi ha confidato che è stata una storia molto commovente, anche se comunque, secondo me, il tema della morte è molto difficile da affrontare alla sua età. Mi dice spesso che vorrebbe diventare una scrittrice e mi chiede come si fa, ma io da semplice farmacista cosa posso risponderle? come posso consigliarla? le ho suggerito, innanzitutto, di continuare nello studio, (infatti le parole della nonna di Leo mi hanno fatto sorridere perchè sono le stesse parole che le dico sempre, con la differenza che io parlo dello scientifico!) e poi di provare a scrivere un diario, dove poter raccontare quello che le succede, quello che prova, ecc.
Penso che tutti noi abbiamo sperimentato il rapporto tra Leo ed il Sognatore, forse non così intensamente, ma è vero che la passione per qualcosa colpisce e funziona da motore di ricerca per cercarci dentro, per essere migliori, e quelle ore spese sui banchi delle superiori ci accompagnano per tutta la vita e ci aiutano a diventare mogli, madri, amiche…
Ora, sul letto, girando, rigirando e passandoci il tuo libro tra le mani, quasi ci dispiaccia dover metterlo via, ci soffermiamo sulla foto e non possiamo fare a meno di vederci la criniera di Leo…grazie.
A soli sette anni seguivo le vicende di “Mani Pulite” (difficile da credere, ma è così), dicevo ai miei genitori che da grande sarei diventata un magistrato, era il mio sogno e avrei lottato per realizzarlo.
A farmi smettere di sognare, oltre una naturale debolezza adolescenziale, sono state un paio di professoresse delle scuole superiori. Dicevano che non ero molto capace e non sarei stata in grado neanche di diplomarmi.
Ho iniziato a crederci fortemente anche io, perché ero convinta che avessero ragione. Ho iniziato a rinunciare al mio sogno nel momento esatto in cui avrei dovuto iniziare a lottare per onorarlo, ero una debole.
I cinque anni di scuola li ho vissuti per inerzia, e l’inerzia è la nemica dei sogni.
Mi sono iscritta, senza molte convinzioni, alla facoltà di Giurisprudenza in una piccola università del sud Italia. Non trovavo in quell’ambiente accademico molti stimoli, e forse, neanche li cercavo.
Sono riuscita a laurearmi (laurea triennale).
I miei genitori mi hanno letteralmente spedita, a terminare gli studi, a Bologna.
Dopo un breve periodo di adattamento, mi sono inserita discretamente in questo nuovo ambiente; in due mesi sono riuscita ad ottenere ottimi risultati, tali da rendermi orgogliosa di me stessa.
Qualche tempo fa entrando in libreria ho acquistato un libro, prima di iniziare a leggerlo mai avrei immaginato di avere fra le mani “il risveglio del mio sogno”.
L’ho letto con avidità.
La mattina mi sveglio felice: ho ripreso a lottare per il mio sogno, ho ripreso a lottare per me stessa, perché in fondo noi siamo quello che desideriamo e quello per cui noi lottiamo.
Ho trovato in quel libro lo stimolo giusto per rivendicare i desideri di quella bambina di sette anni che avevo tradito tanto tempo fa. Ora, anche se tardi, sono pronta ad ONORARE IL MIO SOGNO … mi sento un po’ come il Prof. Sognatore.
Il 23 aprile, Lei sarà a Bologna, per la presentazione del suo libro. Verrò, desiderò vedere di persona l’autore di un libro che mi ha fatto tornare a SOGNARE .
Infinitamente grazie.
I received 1 st home loans when I was a teenager and that helped my relatives a lot. But, I need the college loan as well.