Mi date una mano?
Un’amica mi ha chiesto un elenco di libri di letteratura (solo) italiana, target 15-30, di qualsiasi epoca. Libri che facciano innamorare della lettura e abbiano qualcosa da dire al cuore dell’uomo assetato di bellezza e realtà, libri di uomini, non di letterati che si lambiccano il cervello e si compiacciono delle proprie parole, libri che ti cambiano la vita o almeno ne ampliano l’orizzonte. Mi date una mano? Non si tratta di fare bella figura suggerendo libri che daremo per scontati (?) come La Divina Commedia o I Promessi Sposi, che poi tanto nessuno ha letto per intero…
Al momento atteniamoci alla prosa. Se vi va copiate un passaggio o motivate la scelta. Se non vi va va bene lo stesso. Non ci sono voti… Io propongo Dialoghi con Leucò, di cui copio un passo che amo:
MNEMOSINE Tu sai che le cose immortali le avete a due passi.
ESIODO Non è difficile saperlo. Toccarle è difficile.
MNEMOSINE Bisogna vivere per loro, Esiodo. Questo vuol dire, il cuore puro.
ESIODO Acoltandoti, certo. Ma la vita dell’uomo si svolge laggiù tra le case, nei campi. Davanti al fuoco e in un letto. E ogni giorno che passa ti mette davanti la stessa fatica e le stesse mancanze…
MNEMOSINE …non capisci che il sacro e il divino accompagnano anche voi, dentro il letto, sul campo, davanti alla fiamma? Ogni gesto che fate ripete un modello divino. Giorno e notte, non avete un istante, nemmeno il più futile, che non sgorghi dal silenzio delle origini.
ESIODO Tu parli, Melete, e non posso resisterti. Bastasse almeno venerarti.
MNEMOSINE C’è un altro modo, mio caro.
ESIODO E quale?
MNEMOSINE Prova a dire ai mortali queste cose che sai.
(C.Pavese, Dialoghi con Leucò, Le Muse)
“Quando la strada alle tue spalle è più lunga di quella che hai davanti, vedi una cosa che non avevi mai visto prima: la via che hai percorso non era dritta ma piena di bivi, ad ogni passo c’era una freccia che indicava una direzione diversa; da lì si dipartiva un viottolo, da là una stradina erbosa che si perdeva nei boschi.
Qualcuna di queste deviazioni l’hai imboccata senza accorgertene, un’altra non l’avevi neanche vista; quelle che hai trascurato non sai dove ti avrebbero condotto, se in un posto migliore o peggiore; non lo sai ma ugualmente provi rimpianto. Potevi fare una cosa e non l’hai fatta, sei tornato indietro invece di andare avanti. Il gioco dell’oca, te lo ricordi? La vita procede pressappoco allo stesso modo. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.” – Susanna Tamaro, “Và dove ti porta il cuore”.
Carmen
Mi vengono in mente: “Cristo si è fermato ad Eboli” , “Il ritratto di Dorian Grey”, “La trilogia degli antenati”, “La lingua salvata”, “Cuore” …
ma nn ho i libri sottomano per citarne dei passi…
ah, solo italiana… niente wilde e canetti allora, sorry
suggerisco ”Indagine su Gesu” di Antonio Socci.. e’ bellissimo. Credo che qualunque ateo si convertirebbe leggendo questo libro, e se lo leggesse un credente si convertirebbe x la seconda volta.LEGGETELO!! compreso prof 2.0.
Maria
Narrativa! Forza con i consigli!
Mi ha divertito molto e mi ha fatto riflettere “Le lettere di Berlicche” di C.S. Lewis;
poi se si vuole capire qualcosa in più del mondo islamico (turco) “Il mino nome è rosso ” di Orhan Pamuk;
Bellissimo “I grandi amici” di Raissa Maritain.
Solo letteratura italiana!
xche solo letteratura italiana????!!!!!
Narrativa: Calvino: “Il barone rampante”, “Il cavaliere oscuro”, “Il visconte dimezzato” (Trilogia delgi antenati);
Pirandello: “Il Fu Mattia Pascal”;
“Uno, nessuno e centomila”;
Sciascia: “Il giorno della civetta”;
Pavese:”La luna e i falò”;
e poi, pesantucci ma di sostanza, ribadisco C. Levi “Cristo si è fermato a Eboli e P. Levi “Se questo è un uomo”;
Verga: “I Malavoglia”;
De Amicis “Cuore” (nn c’è un range di età per questo libro)
…
Solo italiana perché questa è la richiesta della mia amica. Vediamo se riusciamo a scrivere una lista di titoli imperdibili della nostra letteratura.
“Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se,
per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno – un padre, un amore, qualcuno – capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume – immaginarlo, inventarlo – e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno – un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.” – Alessandro Baricco, “Oceano mare”.
” In fondo le cose che nascondiamo sono quelle che ci assomigliano di più” – Cristina Comencini, “La bestia nel cuore”.
” L’amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza” – Italo Svevo “La coscienza di Zeno”.
Carmen
Sembra profondo “Oceano mare” di Baricco, a partire dal titolo… grazie Carmen per lo spunto, lo leggerò.
Ah prof.,altri due libri “imperdibili”, a mio parere sono:
Buzzati: “Il deserto dei Tartari”;
Alvaro: “Gente in Aspromonte”.
Non è quel che vidi che mi fermò/
E’ quel che non vidi/
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi… lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne/
C’era tutto/
Ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo/
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu/
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me/
Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi/
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita/
Se quella tastiera è infinita, allora/
Su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio/
(Alessandro Baricco, Novecento)
“In nome della madre” e tanti altri… Erri De Luca
“La fine è il mio inizio” Tiziano Terzani
“Il viaggiatore notturno” Maurizio Maggiani
“La ragazza di Bube” Carlo Cassola
“Le parole non le portano le cicogne” Roberto Vecchioni
tutti belli! 🙂
Giorgio Bassani – Il giardino dei Finzi Contini
Leonardo Sciascia – Una storia semplice
Milena Agus – Mal di pietre
Natalia Ginzburg – Lessico famigliare
Primo Levi – La chiave a stella
Antonio Tabucchi – Sostiene Pereira
Paolo Maurensig – La variante di Luneburg
Umberto Eco – Il pendolo di Foucault
Ciao, grazie per averci dato l’opportunità di ri-pensare alle nostre letture preferite!
Federica
Continuate continuate! Grazie a tutti!
“Il barone rampante” Calvino!e in generale “la trilogia degli antenati”
Già citato!!
“cronache familiari” Vasco Pratolini
“Se una notte d’inverno un viaggiatore” Italo Calvino