Che fai o chi sei?
C’è un posto dove avvengono veramente le cose, anche se le cose avvengono comunque. Anche senza di noi.
Avvengono continuamente fuori di noi, che le causiamo o no: il giorno, la notte, la scuola, il lavoro, il sonno, la veglia… Insomma la vita dell’orologio, quella esterna. Quella che ti consente di dire a che ora hai fatto o ti è accaduta una certa cosa. Si può vivere tutta la vita di questa vita. Esterna.
Ma c’è un luogo dove le cose avvengono davvero. Un luogo in cui si scopre la verità, la bellezza, il bene. Un luogo in cui si fanno scelte, si prendono decisioni e responsabilità. Da quel luogo nasce la parola IO: io sono.
Io faccio o mi accade è l’esterno. Io sono è l’interno.
Per usare il verbo essere bisogna dare spazio a quel luogo, saperlo coltivare e abitare. Senza quel luogo IO FACCIO LE COSE o LE COSE MI ACCADONO. E basta.
Invece IO SONO. IO SONO grazie a quel luogo.
Quel luogo si chiama cuore. Un uomo, una donna “senza cuore”, fanno cose “senza cuore”.
Eppure spesso chiediamo agli altri: e tu che fai nella vita? Come se quel “fare” fosse il centro.
E invece dovremmo chiedere: e tu chi sei nella vita? Cosa ti sta a cuore?
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E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta.Susanna Tamaro, Va’ dove ti porta il cuore
grazie Ale!
Sapevo che prima o poi, qui, avrei letto questo passo del libro di Susanna Tamaro.
Carmen