27 febbraio 2009

E tu hai carattere?

ps. prof 2.0 è a Trieste per una conferenza e per vedere la città, per la prima volta. Ci si rivede sabato o domenica. Prof 2.0 ha il fiato corto, accetta inviti per vacanze!

6 risposte a “E tu hai carattere?”

  1. Vanda ha detto:

    Ancora un post che lascia senza fiato!
    Per capire se stessi, gli altri ,i propri errori,la responsabilità delle proprie azioni.Il perdonarsi e il perdonare gli altri.Forse ,dunque ,è vero che chi non si rende conto di aver “peccato” non può comprendere i propri simili,gli altri, ed elevarsi così ad un gradino più alto,migliorarsi grazie alla consapevolezza dei propri errori,anche se incancellabili e inconfessabili.
    A volte ci sono persone così illuminate ,che qualsiasi fede o ideologia abbiano, ci stufano.
    E che dire dell’altruismo, ormai raro,di conversare pensando solo ad un vero dialogo,al capire l’altro?!?!

    Grazie!

  2. Baffo racconta ha detto:

    Prof,posso dire di essere l’uomo maturo che sono, perchè ripercorrendo tutta la mia vita, ho rivisitato tutte le cose belle e quelle brutte che mi hanno visto come protagonista, e le ho accettate tutte; appagato dalle prime prime e mortificato e pentito per le altre, oggi sono sereno e in grado di offrire agli altri un me stesso migliore, consapevole dei propri limiti, ma sempre disposto a combattere per modificarli e migliorare. Il mio corpo è ricoperto di tante cicatrici rimarginate, ma non rinuncerei a nessuna di esse, sono state causa di dolore, ma testimoniano una vita spesa con coraggio,anche nella consapevolezza di poter sbagliare,ma al contempo di poter sempre rettificare.
    Penso proprio di poter dare la risposta alla tua domanda: si,e senza presunzione, ho carattere !
    Basta non mentire mai a se stessi !
    Baffo

  3. Anonymous ha detto:

    Prof 2.0 ha necessità di una vacanza?
    Le suggerisco, allora, di migrare verso lidi più caldi.
    C’è una terra piena di colori, profumi e forti contraddizioni,luogo ideale per ritrovarSI e prendere fiato.
    indovina indovinello…

  4. Anonymous ha detto:

    Penso che a volte ciò che blocca “il carattere” è la paura di riconoscere i propri errori, come se tale rionoscimento incidesse sul valore che riteniamo di avere. E’ come se crollasse un mito…. quello del nostro Io.
    E’ bello pensare invece che tale valore non dipende da una inesistente perfezione ma dalla capacità di ricominciare, subito , cercando di rimediare ; dalla capacità di guardare ed acoltare veramente il respiro dell’altro ed il nostro stesso respiro.

  5. Prof 2.0 ha detto:

    Vanda: prego. è così bello scoprire di avere tatuaggi profondi e non solo superficiali…

    Baffo: “ma non rinuncerei a nessuna di esse”. Non aggiungo altro.

    anonimo: mi sa che parli della mia terra… a marzo, con l’inizio della primavera fuggo lì, magari con un costume…

    anonimo: il mito della perfezione è proprio un mito… duro a morire…

  6. Pepita Jimenez ha detto:

    Io ho carattere. Il problema è che ho un carattere difficile. Non è che non sia una persona semplice, ma la vita è una continua evoluzione… Non solo in bene. Nella mia vita mi sono trovata a mutare tantissime volte carattere, tantissime volte come un cielo di primavera. Ho dovuto fronteggiare la mentalità di questa società, ma anche altre cose. Noi oggi vediamo una persona, ma quella persona che vediamo è frutto della sua storia, di quello che ha vissuto, della sua reazione a ciò, dei suoi condizionamenti passati. Noi non siamo semplici. Siamo esseri complessi dati dall’intreccio di corpo, anima, spirito. Siamo il frutto delle vite passate.
    Qualche volta ce ne dimentichiamo (io per prima), ma dobbiamo riportarlo alla mente!
    Io, per come sono fatta, sono un tipo che riconosce gli errori ma se non hai nessuno che ti vuole perdonare o non è disposto ad ascoltarti… C’è poco da fare. Il perdono esiste quando due persone decidono di chiarire, scusarsi, mettere da parte gli equivoci. Sarebbe bello e giusto riconoscere gli errori, ma non sempre se ne ha la possibilità.

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