Diffido dell’istruzione
Oggi – in occasione della giornata della memoria – il direttore della scuola mi ha fatto trovare una bella lettera del preside di una scuola americana ai suoi insegnanti, da commentare ai ragazzi in classe. Lo abbiamo fatto e ne è nata una discussione interessante. Alunnamilledomande mi ha chiesto di mandarla via mail. La copio qui di seguito.
Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento.I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben formati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.
Diffido – quindi – dell’istruzione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.
(Anniek Cojean, Les memoirès de la shoah)
Queste parole mi sono servite a riflettere sul mio mestiere: un’istruzione disancorata dalla verità sull’uomo può dare luogo a terribili aberrazioni. Queste parole mi hanno ricordato il bello e recente film “La Rosa Bianca”: la vera storia di un gruppo di ragazzi tedeschi, veramente istruiti ad essere uomini, che si opposero al regime nazista e pagarono con la vita. Lo consiglio a tutti.
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“Comprendere non significa negare l’atroce… Significa piuttosto esaminare e portare coscientemente il fardello che il nostro secolo ci ha posto sulle spalle, non negarne l’esistenza, non sottomettersi supinamente al suo peso. Comprendere significa insomma affrontare spregiudicatamente la realtà qualunque essa sia” (H.Arendt, Le origini del totalitarismo)
Grazie, bellissimo spunto, te lo rubo.
P.
Caro Prof, possiamo dunque dire, come nel caso del vescovo cattolico lefebvriano, che la gerarchia non c’entra con la cultura e che il suddetto è un imbecille?
Grazie,
Nicola dP.
P.: furto legittimo!
Nicola: possiamo dire che l’istruzione può rimanere sganciata dalla realtà e produrre effetti oltre che aberranti, anche ridicoli…
Grazie, utilissimo per riflettere sul fatto che educare alla cittadinanza e lavorare sulle abilità sociali, creare contesti cooperativi nelle classi ed evitare di concentrarsi solo sui programmi (educando così all’individualismo e alla competizione esasperata) implica lavorare sulla relazione e non solo sui contenuti e può aiutare a far crescere i nostri ragazzi come cittadini consapevoli, ma prima ancora come esseri umani.
clab
Caro prof,
“possiamo dire che l’istruzione può rimanere sganciata dalla realtà e produrre effetti oltre che aberranti, anche ridicoli…”. La prego mi aiuti! Come posso fare nel mio piccolo? Cosa posso fare per favorire una vera conoscenza? Leggo libri, giornali, ascolto discorsi di personaggi pubblici: come faccio a sapere se quello che dicono è vero o è una bugia? Come si fa a non essere totalmente diffidenti o totalmente boccaloni? Le chiedo un consiglio, un piccolo suggerimento pratico di fronte alla confusione.
Distinti saluti,
Fabio
Hai già la soluzione: tu sai che di verità in giro ce n’è poca e che ascoltare vari punti di vista è una ricchezza. A poco a poco ti formerai un giudizio autonomo e personale. Non guardare mai le cose da un solo punto di vista e accetta il fatto che su molti temi il bello è che ci siano opinioni diverse. Non c’è una soluzione definitiva. Cerca di conoscere i fatti più che le opinioni, vai alla fonte. Sulla verità con la v maiuscola il discorso è lungo. Magari un’altra volta…
“Cerca di conoscere i fatti più che le opinioni, vai alla fonte. ” La volevo ringrazire perché ha inquadrato con poche parole il mio problema, e le dirò che cercavo aiuto proprio su questo andare alla fonte. Ma non mi offenderò se non darà seguito alla mia richiesta, dal momento che la domanda copre tutto.
Intanto però lei mi ha indicato una direzione!
La saluto con stima 🙂
Fabio