Canta che ti passa!
Milioni, miliardi di canzoni invadono il mondo ogni giorno. Proprio ieri un’alunna mi ha segnalato un video di una canzone da lei amata. I ragazzi comunicano attraverso le canzoni. Stranamente però si canta poco. Si ascolta molto, si canta poco. A me chi canta fa una grande simpatia. Spesso mi sorprendo a cantare per strada o nei corridoi di scuola e credo mi prendano per pazzo. Ma cantare è segno di sanità mentale: ottimismo e gioia ne sono la causa. Sarà un caso che ci riferiamo a persone tristi dicendoli dei “disincantati”. L’origine della parola ha a che fare con l’essere colpiti da incantesimo (incantato) spesso pronunciato sotto forma di canto. Insomma chi rimane senza canto, rischia di rimanere disincantato. Perde la magia del quotidiano da cantare: amore, lotte, passioni, dubbi, sconfitte, gioie, vittorie.
Le persone troppo serie non si reggono. Così come le persone che si prendono troppo sul serio e quelle che non cantano mai, anche se sono stonate. E l’adolescente che si rifugia nella musica forse non sta fuggendo dalla realtà come spesso gli diciamo. Ma semplicemente si rilassa e si gode le cose belle e (magari) le canta. Questo non è mancanza di responsabilità.
Tra i ricordi più belli che ho ci sono serate passate a cantare con familiari e amici sotto le stelle, vicino al mare. Perché non lo facciamo più? Una canzone insieme dopo cena chissà da quanti litigi inutili ci salverebbe o da quali inutili programmi televisivi. La musica sempre più la si ascolta e la si consuma, sempre meno però la si canta.
Canta solo chi è innamorato. Un’epoca disincantata, un’epoca che non canta, è un’epoca dal cuore spento.
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Chi è nato per cantare
Anche morendo canta.
(G.Ungaretti)
Pensa che in tedesco c’è un proverbio che dice più o meno così:
” dove un uomo fischietta siediti tranquillo, le persone cattive non conoscono nessuna canzone”
P.
che dici di chi canta e balla nella sua stanza perché è felice o arrabbiato?
non sarà che cantare è un modo che abbiamo per ascoltarci (noi e noi e gli altri)… se vuoi sviluppalo tu che sei il prof, io sono solo lo screwball
bye
penso proprio che cantare sia ‘salutare’..non importa se il cuore e’pieno di gioia o triste..una canzone ti aiuta comunque..
Uno dei regali più belli di mio marito è stato un mp3 ,quando sono triste,nervosa o devo fare un lavoro noioso ,ecco che con le mie cuffiette nel mio mondo torna il sole!In quanto a cantare ho insegnato ai miei figli tutte le canzoni che conoscevo (anche quelle degli alpini!!!)e ancora gliene registravo dai cartoni per poi cantarle insieme!
Vanda, sai che se canti sull’mp3 non si sente se sei stonata (nel caso lo fossi, e in alcune canzoni si può comunque esserlo). Poi puoi trasformare le parole in rap. E poi puoi fare dei duetti…
anonimo: bello il proverbio, non sembra tedesco… 😉
screwball: questa idea mi “sconfifera”. Grazie!
antonella: proprio così!
vanda: tu devi scrivere un libro sulla tua famiglia!
Grazie Screwball del consiglio!Lo seguirò!Anche se a volte canticchio anche in inglese ,che io non so!!!
Caro Prof. mia figlia ha un blog sulla nostra famiglia!
Io canto sempre in macchina!!E mi accorgo che la gente mi guarda storto..Ma chi se ne frega!!!Ma la cosa più divertente è quando in macchina ci sono anche i miei amici/e e cantiamo a squarciagola ….E’ veramente liberatorio e aggregante!!!
vanda: lo so bene, ci sono passato e ho anche lasciato un commento. Ma il romanzo lo devi scrivere davvero.
laquintafiglia: ottimo! la prossima volta lo facciamo anche noi.
Ci conto!!!!
Io ho trovato un video bellissimo che esprime quello che dite:
http://www.youtube.com/watch?v=adGqu1Uqblc&feature=PlayList&p=BC94248DC7073C8F&index=0
Nella vita mi sento spesso così e l'Alice che è in me fa la stessa cosa, anche se quella più esterna cerca di contenersi! In certi momenti però entrambe le Alici si buttano e saltellano, gioiscono, sorridono. Gli sconosciuti sono solo sconosciuti che passano…e magari si rallegrano anche loro!