Zibaldino: perché Gabbani vuol dire fiducia!
Non guardo il Festival in diretta, perché mi annoia tutto quello che non c’entra con le canzoni: comici senza risata o volgari, personaggi e personagge più o meno giustificati, se non dagli investimenti pubblicitari. E poi l’indomani ho scuola, quindi a nanna presto. Così guardo e ascolto le canzoni (in gara, o non in gara: Tiziano e Consoli, Zucchero, Giorgia sul podio) in differita.
Lo confesso tifavo per Fiorella, perché ha i capelli rossi e canta sempre la stessa bellissima canzone. E poi aveva scelto “Sempre e per sempre” di De Gregori, una delle mie canzoni preferite. Unica pecca: i gesti simili alle maestre d’un tempo che recitavano le poesie e sottolineavano con le mani esattamente quello che il testo diceva.
Ha vinto Gabbani, che volevo sul podio, perché ha scritto una canzone paraculissima e divertente, in cui panta rei fa rima con singing in the rain, in un tempo che mette tutto insieme senza ordini e gerarchie, come quando Gozzano faceva rimare Nietzsche con camicie.
Le sue callidae iuncturae, a volte un po’ luogocomuniste, sono intelligenti, divertenti, vere, centrate e rispettose della ritmica (e non è poco). Ci mostrano un occidente senza vita interiore, che racimola i frammenti di quella che resta dove può, anche al supermercato del sacro. La scimmia associata al maglioncino dimostrano che la televisione si mangia la musica, perché scimmia e maglioncino hanno iconicamente catalizzato l’attenzione più della canzone.
Fiorella con i suoi gesti rimanda alla canzone. Gabbani con i suoi gesti, colori, maschere, rimanda ad altro, a ciò che cerca, oppure no, a partire da un libro che già negli anni ’70 ci ricordava che non eravamo altro che scimmioni senza peli.
Mentre Fiorella cerca di aiutarci a benedire la vita e a fare la volontà di Dio, se c’è, per trascendere questa nostra condizione scimmiesca, Gabbani ci riporta con i piedi per terra, però una volta caduta anche la sua “scimmia si rialza”. Per cosa? Non lo sa nessuno, sa solo che deve continuare a determinare il suo karma per quando si reincarnerà – si spera in meglio -, ma intanto ride, balla, cazzeggia sulle macerie e ci fa sentire meno soli, ci dà fiducia come una barzelletta in mezzo alla tristezza.
Gabbani è intelligente perché ha saputo cantare in tv e per la tv, infatti le sue canzoni sono diverse da questa sanremese.
Avevamo bisogno, democrazia del televoto, anche della sua leggerezza, in questo momento in cui forse facciamo fatica a benedire la vita anche quando ci atterra, di muoverci come scimmioni felici e farci una risata.
Domani è lunedì, e io benedirò la vita, con Fiorella, però lo farò ballando con Gabbani. L’uno non esclude l’altra.
Namastè alè.
Bellissimo. Bravissimo. Grazie!
Interessante, forse qualcuno capisce perché gabbani ha vinto dopo averlo letto!
Vorrei che Gabbani leggesse queste parole.
un solo problema: nella canzone di Gabbai manca la musica. Recitata sarebbe stata più bella
Caro Prof. D’Avenia,
Ho inviato la mail. Importante se puo’ leggere.
Adua
La canzone è più un tormentone che una canzone sanmerese – Elis
“…quando la Vita di distrae cadono gli Uomini..” ed oggi, la Vita è molto distratta…..
Namastè alè
Sono una prof, un po’ più vecchia di te, ma avevo visto anche io in quel testo e musica uno specchio buono per parlarne in classe…le citazioni sono interessanti mixate così bene da essere solo ritmo …molto divertente … ci si può far qualcosa.
Sei un tipo interessante, mi sa che ti leggo appena ho tempo tra una inutile formazione al piano nazionale scuola digitale e una sulla impresa formativa simulata…tempi bruciati sull’altare di una scuola fintamente nuova e buona.
PS
quando avrò letto tutto quello che hai scritto e fatto leggere ai miei studenti verresti a scuola…insegno in provincia di Brescia?
Grazie, cara Antonella. Noi siamo come i ragazzi: ci impongono lezioni noiose e a volte senza senso, e noi sottobanco cerchiamo un senso. Per il futuro vedremo, c’è un piccolo modulo da compilare proprio nella sezione eventi e contatti del sito. Buon lavoro.
Grazie Alessandro. Leggerti mi rincuora sempre. Insegno, (ti) ascolto , imparo. Oggi ho ascoltato Meridionali’s Kalma: altra piacevolissima paraculata.
Antonella
La tua analisi sulla vittoria Mannoia-Gabbani la trovo perfetta.
Non vorrei sembrare presuntuoso, ma leggendola per un attimo ho pensato di averla scritta io.
Ho appena visto un video in cui parlavi della situazione della scuola italiana, di quello che bisognerebbe fare con i nostri ragazzi. Ho 36 anni, e quando ne avevo 18, pensavo da studente le stesse cose, quei professori che già allora leggevano il giornale, quei professori che non lasciavano nulla di umano e alcuni, pochi davvero, che ci donavano un senso della vita. Non sono un tuo collega, ma sono figlio di un’insegnante di ieri e fratello e amico di insegnanti di oggi.
Teniamo duro, stiamo facendo la rivoluzione.
Una spinta alla volta, e il sistema collasserà.
Anche io ho tifato per Fiorella! Anche per me la sua canzone che benedice la vita e parla di Dio mi toccava di più!
Ma mi è piaciuta anche quella di Gabbani! Ho trovato molto bello il ritmo è la leggerezza che trasmetteva! E poi anche le parole hanno senso in questo guazzabuglio di nostro mondo!
Mi piace ballarla!