E se gli scrutini li facessimo a noi stessi?
Cari colleghi, in questi giorni ci sottoponiamo al rito degli scrutini: giudichiamo i ragazzi sul lavoro che hanno svolto in questi mesi. Vi propongo un esercizio che mi aiuta: prima di valutare un altro, valuta te stesso.
Così come delineiamo il voto di un ragazzo sulla base di alcuni criteri, vi propongo tre parametri, relativi ai tre elementi fondamentali che determinano la qualità professionale del nostro lavoro:
1) conoscenza e passione per ciò che ho insegnato (competenza nella materia, aggiornamento e approfondimento)
2) conoscenza e passione per le persone a cui l’ho insegnato (competenza umana e ambientale: relazioni con la classe, con il singolo alunno e con i genitori, con i colleghi dello stesso consiglio di classe)
3) conoscenza e passione per come ho insegnato quei contenuti proprio a quelle persone (competenza di metodo, che cambia ogni anno e con ogni classe, efficacia del tipo di interrogazioni e verifiche, tempistica nelle consegne dei compiti corretti e trasparenza delle valutazioni).
La valutazione è diversificata per ogni classe che abbiamo.
Il lavoro sarà completo solo se confronterete il risultato, ottenuto dalla vostra autovalutazione, con ciò che emerge dalle valutazioni dei vostri alunni sul vostro lavoro, espresse anonimamente su questi tre parametri. Creare un questionario anonimo, con possibilità di aggiungere commenti, con i “Moduli” di Google Drive è molto semplice.
La valutazione ci mette in gioco e richiede un po’ di umiltà e di coraggio, ma è necessaria per migliorarsi e per scoprire aspetti che a volte ci sfuggono, dopo anni di lavoro, abitudini consolidate ma a volte usurate, e il logorio che ogni professione comporta.
Buoni scrutini a tutti!
Di ritorno da giorni infernali di scrutini, le tue parole sono un respiro di aria fresca! Grazie tantissimo Alessandro 🙂
Mi piacerebbe sapere quali sono le domande che ti fai per sapere se é ragionevole o no ammettere un ragazzino agli esami( medie)…Penso che la posizione ideologica( ammissione sempre e comunque) sia di per sé sbagliata perché pone al centro la regola, l’ idea e non la persona. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e soprattutto come ti comporti tu…prof.tormentata
Sono una prof anch’io e trovo sia giusto il confronto tra il nostro essere in classe e come lo vivono gli alunni…credo che la difficoltà maggiore sia nel coordinare il lavoro insieme ai colleghi e nella mancanza di sostegno di alcuni genitori, ma il dialogo è la nostra unica risorsa…grazie per la condivisione delle idee e per i valori che trasmettono! Buon tutto, Paola Giorgi
caro Alessandro, sto per terminare l’anno di prova, per chiudere con la piattaforma Indire e tra un mese, a fine luglio, concludere con l’atteso colloquio davanti al comitato di valutazione. Come tutti i neoimmessi, di “scrutini” quest’anno ne abbiamo “subiti” tanti, attraverso laboratori, scrittura e metariflessione continua talvolta un pò forse eccessiva. Le tue parole sono verissime, quest’anno di formazione me lo conferma: tanti impegni, tanti corsi, ecdl, lim, Bes e Dsa, più i laboratori dell’anno di prova: ecco, cimentarmi in queste attività è stato bellissimo. Mi ha permesso di fare gruppo con i miei colleghi, creando legami bellissimi,e soprattutto mi ha aiutato ad arricchirmi professionalmente. Continuerò a studiare, perchè io, di fondo, resterò una studentessa a vita, di quelle che amano leggere ad alta voce e condividere con gli altri un verso amato, una pagina sorprendente. E continuerò ad aggiornarmi, perchè amo il mio lavoro, che ci consente di essere dei privilegiati accanto ai giovani in fieri che vediamo crescere sotto i nostri occhi. Ora ti lascio e torno a rileggere e inviare il mio lavoro in piattaforma.. A proposito, tu che ne pensi, non credi che a volte abbia tolto tempo alla vera buona scuola che è quella in classe, con i nostri allievi, nonchè alla buona didattica che richiede un significativo lavoro preparatorio? Grazie grande prof. Con stima immensa Claudia
Ho sempre pensato che i docenti dovrebbero essere valutati dagli studenti. E sanno essere obiettivi. Siamo noi ad aver paura dei loro giudizi. Perchè siamo insufficienti.