3-4 cose che devo fare prima della fine del mondo
Appaio. Faccio. Sono. Mi chiamo Alessandro D’Avenia, 34 anni, capelli ricci che cominciano a cadere, occhi azzurri per fare entrare tutta la luce che è loro concessa. Così appaio.
Faccio il professore di scuola superiore a poco più di mille euro al mese, ma ho la fortuna di scrivere dei libri, che vengono anche letti, il che mi ha risparmiato dalla necessità di dare ripetizioni. Questo è quello che faccio.
Sono un uomo che fa fatica ad amare e a lasciarsi amare, come tutti credo, ma con un grande desiderio di riuscirci. Ho una gran sete di bellezza, di quella vera, di quella che non si rovina, né si rompe, di quella che Dante chiama splendore della verità: su di me e sul mondo. Questo è quello che sono.
Appaio, faccio, sono. Su queste tre zone – dalla periferia al centro – della mia identità vorrei provare a basare gli interventi prima dell’apocalisse dei Maya. Quanto all’apparire vorrei provare a fare un po’ di sport in più, perché a furia di studiare e scrivere mi sto ingobbendo, ma siccome poi so che non riuscirò a farlo come dovrei, mi accontenterò di andare a dormire prima, così da dormire almeno sette ore e mezza, così da migliorare le occhiaie e soprattutto sorridere. Quando dormo poco sono nervoso, perdo la pazienza e non sorrido. Apparire.
Sul piano del fare mi vorrei proporre di lavorare un po’ di più con i miei colleghi di scuola. Spesso preferisco fare da me e non mi coordino con gli altri dello stesso consiglio di classe. E poi pretendo che lo facciano i ragazzi tra di loro? Non è facile, perché spesso credo di saper fare le cose: solo, prima e meglio. Troppo spesso mi sbaglio… Ma che fatica accettare di non essere autonomo, di avere bisogno di aiuto, insomma di essere limitato e non il professore ideale che credo stupidamente di dover essere e potrei invece più felicemente accontentarmi di essere un buon professore. Fare.
Quando qualche giorno fa un amico mi ha scritto in una mail che, nonostante la sua vita sia piena di soddisfazioni professionali, spesso ha un dolore che quasi lo soffoca e fatica ad aprirsi e a piangere davanti a qualcuno, ma ne avrebbe bisogno, ho capito quanto lo avevo lasciato solo a subire quella profonda solitudine che ci afferra tutti anche nel bel mezzo di una gioia o di una folla.
Ecco allora vorrei fare il proposito di dedicare più tempo alle persone che ho accanto, ritagliandolo a Facebook & co., per poterle ascoltare faccia a faccia, provando, nei limiti della mia capacità di attenzione, ad essere un balsamo per le loro ferite. Magari imparo anche io a concedermi ogni tanto il lusso di essere me stesso, non solo quando scrivo. Essere.
Mi rendo conto però che mi è rimasta fuori la bellezza e non posso fare a meno di dedicarle un proposito. Altrimenti l’essere mi resta dimezzato. Mi sia allora concessa un’altra possibilità, spero non velleitaria. Vorrei abbracciarla questa bellezza che non si rovina, questa Bellezza che è casa ovunque io sia, quasi una patria tascabile, per lasciarla albergare in quello che Amleto chiama il cuore del cuore dell’uomo, perché niente e nessuno me la porti via e io sia suo e lei mia.
Allora proverò a frequentarla un po’ di più ogni giorno, nel silenzio. Le chiederò più spesso di farmi visita nel bel mezzo della routine quotidiana, in metropolitana, in bicicletta, a letto, nel traffico, in cucina e dovunque la vita ordinaria mi sorprenda. Come quando si poggia l’orecchio su una conchiglia e si sente tutto il mare. E aspetterò che Lei venga a trovarmi, lì nel bel mezzo della strada, o anche nel bel mezzo di una notte oscura. Per poter dire con il poeta che «bellezza è verità e verità è bellezza, e questo è tutto quello che abbiamo bisogno di sapere».
Adesso però metto in ordine la mia stanza…
mi sarebbe piaciuto molto avere un professore come lei quando anch’io frequentavo il liceo…i suoi ragazzi saranno fieri di lei…
semplicemente ti adoro!
Io penso che la missione che Qualcuno ha stabilito per te su questa terra sia stata quella di aiutarci in questo cammino con la tua ricchezza di parole e sentimenti… Grazie a Dio che ti ha donato a noi, grazie a te che ti sei reso strumento… Ti vogliamo bene…
Annarita
Carissimo prof.( anche se forse non ti piace sentirti chiamare cosi, ma concedimelo per affetto…) ti lasci sempre leggere con estremo piacere anche da una mamma di adolescenti come la sottoscritta…
Le tue riflessioni di giovane uomo, che riesci a stendere nero su bianco con una vena poetica in sottofondo, le fatiche che fai per ritrovare un equilibrio in questo mondo di follie, nonostante il tuo forte senso di autocritica, mi fanno sorridere e sperare che un giorno anche i miei figli sappiano navigare seppur a vista come stai facendo in questo universo che ci confonde e annulla se non abbiamo punti di riferimento.
Ti auguro di continuare questa tua ricerca e di condividerla con noi attraverso i tuoi libri che passo sempre con gioia ai miei figli.
loredana
Il problema fondamentale per me è: come apparire ciò che si è veramente? Spesso il piano dell’apparenza sfugge al controllo e si appare il contrario di quello che si è. La vera bellezza sarebbe proprio apparire essendo fino in fondo se stessi, palesando la propria natura, le proprie fragilità. Purtroppo da un pò di tempo non riesco a farlo più con chi mi sta accanto. E’ così triste dover rinunciare ad essere se stessi.
Vorrei avere la stessa serenità che mi trasmetti quando leggo le tue parole.
«Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici».
(Daniel Pennac, “Come un romanzo”)
Ci sono parole che riescono a toccare anche le corde più ispessite, logorate, rattrappite del cuore. Ci sono professori che riescono ad farsi “sentire” dai propri alunni, professori che sanno esporre bene i loro argomenti, professori che instaurano un legame saldo con i ragazzi, professori che a stento fanno il loro lavoro e appena suona la campanella lasciano l’aula di corsa.
Io sono al terzo anno di università, al liceo ho avuto tutte queste tipologie di prof, nessuna esclusa.
Mi mancava il Professore “Sognatore”, quello da guardare quasi come un’entità superiore, a cui ispirarsi, non solo tra le quattro mura dell’aula.
L’ho trovato qualche anno dopo, leggendo i tuoi libri e le tue parole, confrontando le tue speranze, i tuoi sogni, le tue paure con le mie, restando ammaliata dalle tue lezioni di vita.
E’ come un filo, che riesci a tessere tra te e tutti gli appassionati della Bellezza.
Bellezza, che solo chi ha un animo così bello, sa rendere così bene attraverso le pagine di un libro. Bellezza che ti arricchisce dentro, come solo tu sai fare.
Dai Ale, cerchiamo e costruiamo questa bellezza ogni giorno. Ci stai?
La semplicità con la quale dici cose così profonde e così comuni al sentire di tutti è la testimonianza che sai arrivare al cuore con la sicurezza di chi conosce il cuore delle cose. Sono felice di averti incontrato grazie ad una mia Amica…mi rammarica un po’ (ma non è una sorpresa) che sono quasi esclusivamente donne che commentano le tue perle. Non volendo credere che sia la tua somiglianza con James Morrison o Chris Martin o Jovanotti a farti apprezzare dall’universo femminile…devo pensare che le donne sono più ricettive al bello !! Da uomo che crede di aver la giusta sensibilità per apprezzare la bellezza (compresa quella femminile)…mi sento un attimino deluso da questa mia impressione di latitanza maschile…. continua a coccolarci….
Per le donne è forse più naturale vivere come unione e non contrapposizione lo spirito pratico della vita e il senso poetico della stessa. E forse per gli uomini è solo meno automatico esprimerlo, in nome di una maschera comune che inibisce il libero fluire delle emozioni.
Sono convinta che esistano uomini dotati di un’apprezzabile gusto del bello e profondità di sentimenti, forse il segreto è credere che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri per imparare a comunicarci ciò che è vero ed essenziale.
Quanto alla capacità di recepire, credo appartenga a chiunque voglia lasciarsi raggiungere e corra il rischio di abbattere le barriere.
Auguri a tutti, in quest’ultimo giorno del 2011!
Auguri ai frequentatori (a maggioranza femminile come dice Giordano..) di questo blog e al Prof 2.0, scrittore dell’incanto e della bellezza.Spero per tutti un 2012 complicato ma vario, difficile ma superabile, incasinato e bello.
Per il mio S.B, che è la parte di me che insegna a scuola (insegna? chissà che cosa..) auguro un anno di cambiamento.
S.B. cerca di vedere il bello anche nei tuoi “non-studenti”! Se vedi il bello nella tua vecchia cagna di 11 anni, che si trascina a fatica e non è più quella che correva nei prati con te, se nel suo spegnersi riesci a vedere “la bellezza”..trovala anche nelle tue classi sgangherate!
Auguri ancora e che la “bellezza” sia con te e con tutti quanti!
Silvano Bertaina
“La bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij…dunque perchè non crederci?
Ma credo che la bellezza che salva non abbia nulla a che fare con la bellezza immobile, immutabile celebrata dai greci, piuttosto con la bellezza figlia dello sforzo e di quell’unicità nel fare, nell’essere e nell’apparire che è propria di ciascuno. Una bellezza che va custodita e coltivata, che va anche stropicciata e spesa nella vita quotidiana, in cui tutti si augurano di lasciare un’impronta e l’unico modo di farlo è crederci e non arrendersi e, naturalmente, vivere, fino in fondo, fino a farsi male, fino a sporcarsi, fino a rischiare…
e’ tutto bello bellissimo..al settimo cielo..ma la frase che ha colpito nel segno è:adesso però metto in ordine la mia stanza…fantastico!!!
Quello che scrivi arriva sempre al cuore!
Spero tu abbia passato un Natale sereno (NON a mettere a posto la tua stanza!) e che il 2012 realizzi i desideri che hai appena espresso.
tanti auguri Alessandro!
emma
Leggo sempre con interesse i tuoi articoli non solo per la proprietà di linguaggio (questo appaga il mio gusto estetico) ma per i contenuti profondi (che invece appagano la mia anima).
Grazie Alessandro per donarci i tuoi pensieri e auguri perché tu possa vedere avverati i tuoi desideri….. prima della fine del mondo 😉
ho letto il tuo primo libro, (quest’estate)
l’ho fatto leggere a mia figlia…( 18enne)
dopo aver pianto di commozione per un giorno …
ne ha regalata una copia ad un’amica
e a natale a me il secondo tuo libro.
Allora grazie anche a te e auguri!
ciao prof!
Ciao Melisabetta! Ti chiami come mia sorella.
Gentile Signior D’Avenia
Saluti dalla Polonia – anche qua si legge il Suo libro – per ora solo “Bianca come il latte, rossa come il sangue” (del quale ho scritto sul mio blog: http://bibliog3.wordpress.com/2011/12/18/allegro-jakie-jest/)
Grazie del romazo: se uno piange leggendo un libro – e una cosa piu bella per l’autore e vuol dire, che ha trovato le parole adeguate. Trovandole – puo spiegare il mondo agli altri, cosa Lei ha fatto in modo molto bello.
Se tratta dei sogni so bene che dobbiamio trovargli e trasformare in un progetto. Cosi ho fatto io: da piccolina desideravo lavorare in biblioteca, ma in modo davvero evidente. Eccomi oggi – in biblioteca della scuola media – felice e realizzata.
Buona fortuna e Felice Anno Nuovo!
Izabela
PS Scusi se ho fatto tanti errori, ma non so bene l’italiano.
Per apparire come realmente siamo bisogna prima conoscere se stessi. Il viaggio alla scoperta del nostro universo interiore puó essere meraviglioso, doloroso, estenuante ma sempre stimolante. La nostra bellezza, quella di chi circonda, quella che viene dal tutt’intorno e dalla conoscenza rende questa vita degna di essere vissuta. Pensare, esprimere, attuare il nostro mondo interiore spaventa, Ma non vedo altre strade meritevoli di essere percorse se si desidera davvero vivere pienamente se stessi.
Gentile Alessandro,
Purtroppo non ho la tua preparazione culturale alle spalle, tantomeno conoscenze di letteratura greca o filosofica. Ma la ricerca di me stessa e’ iniziata a Delfi, dove sono stata 6 anni fa, E cercare la bellezza (interiore) nelle persone, nelle cose, nell’arte fa parte della mia vita quotidiana, e spero di essere capace a trasmettere questa ricerca, ai miei figli. Così come tu fai con te stesso e con i tuoi studenti.
Buone feste.
i tuoi libri sono stati una ventata di aria fresca, un scroscio sordido di bottiglie che si spezzano contro uno scoglio. Hai saputo risvegliare in me l’amore per le verità nascoste dei libri, che tanto spesso divoro con voracia, ma non assaggio, non assaporo, non medito. Adoro Margherita, che nel dolore e nella fragilità dell’adolescienza affronta i grandi misteri della vita adulta, un po’ mi ricorda me allora.. completamente spaesata davanti ad un scuola nuova gremita di persone, davanti a un corpo nuovo e a della voglie impure che non si riesce a riconoscere. Grazie di ognni cosa, di ogni parola, di ogni sapore di ogni emezione remota che hai saputo risvegliare in me. Del tuo articolo mi è piaciuta in particolare la tua strenua ed eterna ricerca della bellezza, che ovunque, soprattutto nei tuoi libri dove ti ho conosciuto,ti accompagna e voglio rivelarti che mai nella mia vita l’avevo vista. poi recentemente mentre ero a tavola con i miei genitori i miei fratelli e tutta la mia slpendida famiglia, lì in quel tepore di risate racconti e forchette che tintinnano sui piatti ho visto la bellezza, e me ne sono innamorata.
il mio augurio per te è di trovarla, anche nelle cose che sembrano brutte, ma che poi come bachi si trasfomano in una varipinta e flessuosa farfalla.
con tutta la stima del mondo, lia
Semplicemente…grazie Alessandro.
Anch’io sono una persona che fatica ad amare e a lasciarsi amare ma che ha tanta voglia di riusciri…ed è bello e rassicurante, forse ingenuamente rassicurante, sapere che qualcuno ha la tua stessa difficoltà a volte…la differenza è che tu mi hai offerto lo spunto della “BELLEZZA”…è difficle riconoscerla nel quotidiano, eppure, paradossalmente, ce l’abbiamo sotto gli occhi, è così alla nostra inconsapevole portata! E allora, questo è l’augurio che faccio a me, a te e a tutte le persone che sono “alla ricerca”: di riconoscerla, trovarla, amarla, goderla! Buon 2012 Alessandro e grazie!
Io credo che prima bisogna soffermarsi sull’essere e sul fare. La maggior parte delle azioni significative dipendono dal se stessi (Essere). Essi posso diventare complementari. L’ Essere può esistere senza il Fare ma il Fare non può esistere senza l’Essere.
Apparire? Certo, ma con il proprio Essere.
Caro Alessandro,
mi chiamo Vito, ho 22 anni e vengo da un paesino sperduto tra i monti boscosi della Basilicata. Confesso che non avevo mai sentito parlare di lei prima di oggi, quando, per immergermi in un fare inoperoso che allontanasse per attimo la ruvida inquietudine mia sorella e compagna, cercando video su YouTube relativi all’Odissea, spunta fuori una delle sue lezioni al liceo. Ho guardato quasi tutti i suoi filmati; letto l’articolo quissopra. Mi ha colpito molto sentirla parlare di solitudine, paura della solitudine, camere interne del cuore, stelle e desideri; e poi qui in alto, di apparire fare essere, di timore di innamorarsi e lasciarsi amare, come se Amore fosse una droga che ci renda dipendenti e ci faccia perdere la nostra autosufficenza – quanto è strano arrivare al punto di pensare a due cuori anzichè soltanto al proprio. Ha parlato di bellezza, io parlo di poesia segreta delle cose, e del genio che è in grado di scorgerla nella sua nudità o che ne è sospreso nei momenti più insoliti. Mi ha colpito molto tutto questo, perchè tutto questo è in me. E’ strano quando i tuoi pensieri di ogni giorno trovano corpo nelle parole di una persona altra da te, che sotto lo stesso cielo asseconda e ricopre di madreperla i tuoi stessi tormenti, il tuo stesso dolore. Quel dolore che è un preludio a una pietra preziosa bellissima e lucente, da donare a chi ti sta vicino e ti ama in maniera incredibile – anche se noi spesso non ce ne rendiamo conto in giusta misura, perchè abbiamo il terrore di lasciarci andare e di perdere di vista il nostro inattaccabile centimentro d’anima. Non credo che questo sproloquio scritto di getto abbia uno scopo preciso: mi piaceva l’idea di comunicarle tutto un groppo di emozioni e sensazioni scaturito dall’ascolto profondo delle sue parole. Grazie davvero.
Il cuore dell’uomo è la cosa più meravigliosa che ci sia, perchè in esso c’è ogni cosa. Quanto vorrei dirle ancora, ma mi contengo!
Con affetto,
Vito
Sperando di poterti augurare, fra un anno sempre qui sul blog, un buon 2013… anche questa volta hai toccato il cuore di noi lettori; spero che anche per l’anno che verrà ci donerai parole di bellezza, e spero che quello che stai cercando non si faccia aspettare troppo. Quando arriverà sfodererai un fantastico sorriso non alla James Morrison, Chris Martin o Jovanotti ma… “un sorriso D’Avenia” anche se avrai dormito poco!
Auguri!
Un giorno un’amico mi disse: “ho raggiunto grandi obiettivi nella vita lavorativa maa…non sono piu’ capace di godermi una passeggiata al parco con mia figlia!” Mi si e’ impressa nella mente questa frase e mi ha fatto capire quanto e’ importante dedicare attenzione e cuore alle persone,specialmente quelle di famiglia…e’ vero,e’ difficile amare e lasciarsi amare,ma chi prova e si sforza ad amare non si pente mai…
appaio una mamma brontolona e iperapprensiva
faccio la taxista, la colf, la banca, il medico, la dietologa…
sono, sarei una mamma affettuosa di due maschi adolescenti.
Proposito per l’anno nuovo: elogiarli almeno una volta al giorno per una cosa bella che hanno fatto…
a Lei prof, buona vacanza intesa come mancanza di (alla latina) ma piena di !!
mi colpisce quanto sembra che lei abbia le idee chiare su tutto. Come se avesse già la risposta ad una domanda che non è ancora nata, tutto ha il suo scopo e sembra banale visto con i suoi occhi. La ringrazio dunue per farmi vedere il mondo con occhi diversi dai miei per mettere in ordine la vita. GRAZIE!
Cara Chiara, non ho le idee chiare su tutto, ma mi fido della vita, perché viene dalla VIta, anche se molte sono le cose che nessuno sa…
Ho deciso di scrivere su questo blog proprio ora, e questa scelta non è casuale. Ho appena finito di leggere il tuo libro e ho pianto come una bambina arrivata alla fine di pag 326, riconoscendomi in quelle 5 righe, in quella nonna che ha accompagnato Margherita e che poi se ne è andata. Avevo una foto della mia (di nonna)proprio accanto a me, ho riletto più volte quelle righe, ho riguardato più volte quella foto, e sono scoppiata a piangere. Il professore (a proposito! come si chiama?) diceva “se tutto quello che studiate in classe non vi aiuta a vivere meglio, lasciate perdere!”, questo lo dice sempre anche il mio insegnante, che ho visto riflettersi tale e quale nella figura de “Il Professore”. Mi sono fermata a leggere con attenzione e ho sottolineato “nella vita di tutti i giorni nessuno ti chiede di raccontare la storia che ti morde il cuore, e se qualcuno te lo chiede non trovi mai le parole adatte, le sfumature giuste, il coraggio di essere nudo, fragile, autentico. Quella storia deve piombare da fuori, come quando accade che i libri ci scelgano e gli autori diventino amici a cui vorremo telefonare alla fine della lettura per chiedere loro come fanno a conoscerci o dove hanno sentito la nostra storia. Questa è la mia vita, questo sono io, ma non avevo le parole per dirlo. E forse scopri di non essere solo, definitivamente solo”. Ho consumato questo righe a furia di leggerle, e ora mi sento di ringraziarti per aver spiegato, con le parole giuste, un po’ di me, un po’ com’ero quando anch’io avevo 14 anni, e ora, che ne ho 17, posso dire che non sia cambiato più di tanto. Se questo era il tuo scopo, se volevi “un po’ più di amore per la vita e misericordia per l’uomo” ci sei riuscito. E forse le riflessioni che sono nate da questo libro non resisteranno solo il tempo di dimenticarne la trama, ma sono insegnamenti di vita, che erano già in me e che mi hai aiutato a portare fuori.
Cara Alice, grazie per le tue parole. Sono felice che tu abbia trovato parole per la tua anima e ti sei sentita un po’ meno sola.
La bellezza.
Vorrei ritrovarla così tanto..
guardare in alto, al cielo, e ritrovarla lì davanti agli occhi.
Cercarla, inseguirla, bramarla, e riscoprirla sempre lì
nella semplicità di ciò che ci tiene in vita ogni giorno.
E tornare a dire grazie.
Grazie per il cielo,
grazie per le stelle, il sole.
Dire grazie e accorgermi che tutto questo basta,
niente manca più.
La bellezza sta dentro di noi.La ritrovi dentro te quando tutto fuori sembra imbruttito,falso,pieno di luci fredde che non riscaldano minimamente il cuore e allora guardi al passato. A come era bello e semplice quando da piccoli bastava una spiaggia,un secchiello e il mare per illuminare laa giornata.Il profumo del sugo di mia madre la domenica mattina,così diverso dagli altri giorni perchè sapeva di libertà e scuole chiuse.La bellezza è ritrovarsi ancora legati a questa vita con caparbietà,fingere che il tempo non sia passato,sentirsi un tutt’uno col mondo,amare le cose belle,inseguire i sogni,senza stancarsi mai
Spesso ci ritroviamo a rimetterci in discussione, e quanto sembra difficile farlo senza scriverlo!Sembra che impresso su carta o scritto al computer acquisisca più certezza e sicurezza.
Credo che ciò che lei ha scritto sia molto importante.Ma per lei. Ed è bello che l’abbia scritto qui,ci fa scoprire sempre di più l’imperfezione del genere umano e di quanto esso si possa mettere in gioco,volto continuamente ad un miglioramento di sé.
E basta con tutti questi adulti apparentemente realizzati sia sul lavoro che nella vita privata,in realtà continuamente in competizione con la propria coscienza e spesso quindi con i propri colleghi sul lavoro.
Sembra che lei abbia trovato il modo per conciliare la sua anima con ciò che la circonda,e mi dona personalmente una profonda Speranza ed una grande Fiducia nel poter riuscirci anch’io,un giorno.
Per questo la ringrazio di cuore,perché le sue parole,che servono per lo più a lei,servono anche a me.
Buona serata,Chiara.
“Quid enim fortius desiderat anima quam veritatem? (Sant’Agostino)
Grazie , Alessandro, per la chiarezza e la profondità che contraddistinguono i tuoi scritti; sai rendere parole i sentimenti di tanti cuori e diventi così testimone di una forte domanda di verità che è posta in ognuno di noi. Ti auguro, per il nuovo anno, tutto il bene che Dio vorrà donarti, nel realizzare pienamente il tuo destino.
Penso che questo sia il tuo più bell’intervento di sempre. Incredibile come le ombre che metti in luce, che sono le ombre di tutti, rendano ancora più splendente e vera la luce della bellezza di cui parli di cui sei fatto, se no non sapresti nemmeno desiderarla. E la frase finale, un capolavoro…che la Bellezza venga a cercarti anche mentre metti apposto la stanza. E’ venuta? O meglio, l’hai riconosciuta? Come?
Ciao Alessandro. Spero, a presto! Buona continuazione delle feste.
Salve Alessandro,
che piacere leggerti. Scrivi in modo semplice e diretto ed è bellissimo riconoscersi nelle tue parole. A proposito di bellezza … l’ho conosciuta, amata, condivisa e tutto questo grazie ad una Donna. Probabilmente la bellezza era già dentro di me, ma ho avuto bisogno di Lei per riuscire a goderne. Se a scuola, oltre alle altre materie, si insegnasse la Bellezza forse avremmo finalmente un mondo più bello… tu saresti l’insegnante perfetto.
Ti auguro tanto successo, ma non abbastanza da indurti a lasciare la tua “missione” di insegnante.
Terrò duro, grazie Paolo!
Grazie Alessandro, questa notte ho terminato il tuo ultimo libro, un regalo di Natale. Grazie per avermi riportata alle emozioni e allo stupore dei 14anni, delle prime volte. Per non parlare delle interessanti risposte che il Prof si dà sull’amore e sulla coppia come ultratrentenne un po’ confuso. Sai, siamo coetanei.
Attendo il prossimo tuo prossimo lavoro allora.
Ciao!
Marina
Belle le notti passate a centellinare un libro…
Già…ma, in realtà, ho centellinato le ore della notte, mentre col tuo libro mi comportavo da alcolista di parole, consapevolmente. S2012!
che dire, un articolo cosi’ non ha bisogno di commenti, unico, fantastico, ben articolato, profondo, che dimostra tutta la saggezza e la delicatezza proprie di questo grande autore, professore e uomo. una persona che si puo’ solo desiderare di incontrare e stare ad ascoltare per ore, alla quale stringere la mano ed esprimere tutta l’ammirazione e la stima. un grande dal quale apprendere molto. con affetto serena.
Auguri.Auguri piccolo,grande Alessandro.L’aver scoperto l’amore per la scrittua ti ha cambiato dentro,ha fatto di te uno scrittore,gioia per tua madre,per te stesso,per i tuoi amici.Coltiva sempre questo tuo sogno,non insuperbirti mai per i successi,non buttarti mai giù se insuccessi ci saranno e regalaci perle di saggezza attraverso i tuoi libri.Auguri.
Caro Alessandro,
ho appena finito (ci ho messo meno di un pomeriggio) il tuo Bianca come il latte rossa come il sangue. Il desiderio di leggerti è scaturito da una conversazione con una ex-allieva anarcoide che mi aveva confidato di essere cambiata e vedere la vita diversamente dopo aver abbracciato le tue pagine. Anche per me è così. Grazie è una parola meravigliosa, per nulla scontata.E quindi te la dico sillabandola con cura.
Che
amare fosse un verbo lo sapevo ma non lo capivo più. Non lo sapevo più coniugare nelle cose della vita. Ultimamente alcuni fatti me l’hanno rivelato. E fra questi fatti c’è il tuo romanzo. Leo, Beatrice e Silvia (io mi chiamo così!)insieme al Sognatore e a Padre Gandalf e Niko sono anche miei amici adesso. Quindi, grazie.
Silvia
Grazie a te Silvia, per avermi scritto.
Grazie Alessandro.
Molti dei tuoi buoni propositi coicidono con i miei
ma tu li hai espressi in modo molto efficace
aiutandomi a fare chiarezza.
Caro professore,
non avrei potuto esprimere meglio i pensieri più veri del mio cuore: dalla necessità di ricostruire relazioni sincere basate sull’incontro, sull’ascolto, sullo sguardo, al gusto di scoprire che dagli altri si ha ancora tanto da imparare (e da prof. concordo con te su quanto sia difficile tra colleghi…), fino alla riconquista di qualche ora di rigenerante sonno e riposo. Il tuo articolo sulla bellezza, pubblicato in occasione del Natale, sul sito dei padri salesiani, è straordinario per intensità e passione. Abbiamo veramente bisogno di ritrovare ogni giorno, nei nostri impegni quotidiani, il gusto di assaporare una bellezza così “umana”. Aggiungo ai tuoi propositi anche lo sforzo personale di scoprire, nelle mie fatiche di moglie e di mamma, “il bello” delle corse contro il tempo per incastrare i mille impegni di ogni giorno, le sveglie di tutte le mattine, i capricci dei bimbi, le cene preparate di corsa, le attese del marito che tarda…
In ultimo, permettimi di riportare una citazione di un romanzo che amo (mi perdonerai la lingua, ma da prof di francese posso sentirmi autorizzata…): “Mme Michel a l’élégance du hérisson: à l’extérieur, elle est bardée de piquants, une vraie forteresse, mais j’ai l’intuition qu’à l’intérieur, elle est aussi simplement raffinée que les hérissons, qui sont des bêtes faussement indolentes, farouchement solitaires et terriblement élégantes.”. Ecco, io vorrei tanto essere capace di coltivare uno sguardo così su tutti coloro che mi circondano, dai miei alunni, agli amici, ai figli… Uno sguardo capace di guardare oltre, per cogliere quello che di più vero ogni essere umano tiene ben nascosto dentro di sé, per mettere a nudo la “bellezza del cuore”. E quando davanti a noi, a scuola, abbiamo i nostri alunni apparentemente insofferenti, distratti, superficiali, quanto sarebbe importante ricordare che “à l’intérieur” potrebbero nascondersi “animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti”.
Buon anno!
Che dolce questo giovane scrittore, così fresco e pulito…romantico e tenero, profondo e così vicino alla realtà dei suoi alunni…adoro le “cose”fatte con la “pancia”…….ci danzo! 🙂
Auguri,Alessandro ^-^
Wow! Complimenti coscritto! Ti ho scoperto su segnalazione di un’amica per una discussione che hai fatto al Sermig e anche questi due ultimi post non sono niente male. Ah, visto che ti vedo così “pellegrino dell’amore e della bellezza-duratura” spero tu abbia letto l’inossidabile (anche se un po’ barocco) “Trattato dell’amor di Dio” del savoiardo San Franscesco di Sales e ti segnalo il linguisticamente difficile, ma dannatamente profondo Elmar Salmann (che per altro è venuto l’altr’anno a Torino). Buona continuazioneeeee.
PS Mi permetto di dirti (in onore ai diritti d’autore 😉 che oggi comincerò la predica con una delle citazioni che scorrono nella cornice superiore del tuo blog (quella con “voglio che tu sia”), bella descrizione di cos’è la benedizione.
Grazie, Gabriele. Terrò presenti i tuoi consigli e fai pure man bassa dei miei testi. Per me è un onore!
Chi sa raccontare cosi bene l’animo umano ha gia’ trovato la bellezza tante volte, il problema e’ che a quel punto si e’gia’conosciuto anche l’orrore. Complimenti per il secondo romanzo, oltre che per il primo. sara
Ho scoperto solo ora questo blog…e avevo proprio bisogno di questo articolo…la bussola ritorna pian piano a segnare il nord! Grazie!
A te, Elisa. Un abbraccio
Caro Alessandro se ami ciò che scrivi,i libri,la poesia,l’amore vero, ascolterai anche buona musica.T’invito ad ascoltare ‘Canto alla vita’di Josh Groban,perchè chi scrive come scrivi tu che sai leggere dentro il cuore umano,gioisce anche quando sente buona musica.Te la dedico.
Tra l’apparire, l’essere e il fare c’è di mezzo il mare. E’ il mare della vita, profondo, immenso, disteso a perdita d’occhio, bello o brutto a seconda di cisacuno. E’ qui, davanti a noi, eppure a volte non riusciamo ad afferrarlo; a volte nemmeno ci accorgiamo che ci chiama, tanto presi ad ascoltare altri rumori, dimentichi che siamo lì per il mare e non per la spiaggia. Spesso – molte più volte di quanto ce ne accorgiamo – il mare ci lascia sul bagnasciuga un piccolo dono: una conchiglia. Non lasciamocela sfuggire, ma chiniamoci a raccoglierla perchè è preziosa. Appoggiata sull’orecchio, la conchiglia ci sussurrerà il canto del mare e tutto d’un tratto, pieni di stupore, ci accorgeremo che il mare di fronte a noi è tutto quello che cerchiamo. Cogliere tutte le conchiglie che il mare ci dona quotidianamente: così si comprende il mare.
Buon anno e buona vita!
Ti auguro di trovare in questo 2012 quello che cerchi, ma se non dovessi riuscirci ricordati che sei già molto fortunato ad avere tutto ciò che hai adesso: hai realizzato il tuo sogno di diventare uno scrittore di successo, fai un lavoro che ti piace e soprattutto sei circondato da persone che ti amano e ti danno ogni giorno il loro sostegno… lo so che è nella natura dell’uomo essere insoddisfatto e ricercare continuamente quello che gli manca… è anche il nostro bello, quello che ci differenzia dagli altri animali, questa inquietudine, il non accontentarsi di dormire e mangiare vivendo quotidianamente la solita routine… io capisco cosa provi quando dici di sentirti dimezzato: sono anch’io alla ricerca della bellezza, che nel mio caso ha un nome particolare, e a volte, lasciandomi trasportare dalla malinconia per la mancanza di questa persona, sprofondo in una tristezza che mi impedisce di ricordare tutto ciò che di bello c’è già nella mia vita… comunque spero davvero che tu possa un giorno incontrarla, la bellezza che cerchi, perché te lo meriti, e nel frattempo goditi i doni che la vita ti ha già dato!
Grazie, Bea!
Potrò sembrare leggermente ansiogena e strana ma io ho addirittura pensato a stilare una lista che ho intitolato così: “prima di morire….”
In sostanza tutte le cose che voglio fare e vedere prima che sia troppo tardi.
Giusto per mettere in ordine le idee e cercare di non perdersi niente!
Il mio augurio è dunque questo: “che queste feste ci ricordino l’importanza del tempo che passa e il dovere di viverlo e spenderlo per le cose giuste”.
Auguri di cuore a tutti!
ho appena finito di leggere “cose che nessuno sa” e improvvisamente sono scoppiata in un pianto dove la gioia di vivere e il dolore per la prima volta si sono abbracciati creando un senso di vuoto nello stomaco. Nel suo libro non c’è un personaggio in cui non mi riconosca. puo’ essere soddisfatto del suo lavoro perchè questo suo libro legge davvero le persone che accostano l’orecchio in attesa di ascoltare quella storia magnifica che parla anche un po’ di loro. L’Odissea poi è il mio libro preferito e bisogna leggerlo non perchè sia un classico o per far contento Omero ,bensì per porci le domande giuste che ci aiutano nell’affrontare quella tragedia che si compie al mattino e a volte per darci la forza anche di andare a riprendere un parde . QUANTO è VERO QUESTO MESSAGGIO CHE IL SUO TESTO MANDA !!! quanto è bello quando tutti e due i genitori vengono al colluquio di scuola , quando a casa ti chiedono:” come stai?” dopo una giornata di lavoro , e come è bello quando ricevi Amore quello dove non hai paura di ferirti e di essere ferito perchè sai che sei amato per ciò che sei e se non esistessi loro ti ricreerebbero cosi come sei , difetti compresi. Spero un giorno di poterla icontrare da vicino e ringraziarla di persona e domandarle come fa a scrivere libri così veri e belli deve essere una bella persona . Comunque tua, Francesca xD
PS:vorrei che questo sia solo il prologo della sua storia da scrittore , perchè voglio sapere ancora come ci si sente quanto si tocca la libertà ,professore. Non vuole sapere come va a finire?
Bellissime parole.. Bellissimi libri!
ma allora sei anche tu umano!!
credo tu sia uno tra i pochi prof di tutto l’universo che ammette di aver fatto un errore..
Più di uno, caro Livio. Dove c’è un uomo… c’è un pover’uomo.
Che dire, da tempo ( io sono un po’agee) sento che a volte la vita mi sfugge di mano: presa dal lavoro, dal fare bene il mio lavoro, a volte perdo di vista le ralazioni, quelle importanti, un’ora con i miei figli (peraltro già grandi) un pomeriggio con mia nipote…10 minuti faccia a faccia con un’amica che ti cerca perchè è in crisi. Le tue parole prof. mi sollecitano e mi fanno pensare….e decidere di fare in modo diverso. Grazie.
Chiara
P.S. Ho letto i tuoi libri tutti di un fiato, sto rileggendo “Bianca come il latte, rossa come il sangue”: Ho cercato tue notizie e ho scoperto un mondo bello, ricco, pieno di sollecitazioni. Vorrei ti potessero ascoltare il ragazzi dell’Oratorio dove “bazzico”. Chissà!! A presto. C.
Grazie, Chiara!
Ciao Alessandro.
Grazie per le emozioni che mi hai fatto provare. Io leggo molto, ma sono davvero pochi i libri che toccano veramente il profondo del mio cuore. “Cose che nessuno sa” lo ha fatto…..
Paolo
Grazie a te, Paolo!
beh, devo dire che questo sito mi sorprende sempre e amo leggere tutto quello che scrivono le altre persone. personalmente non credo nella fine del mondo nel 2012, ma se c’è una cosa che mi piacerebbe dire nel momento in cui sto per morire è che per tutta la vita mi sono sentita viva e che cose che nessuno sa mi ha fatto apprezzare anche i dolori che la vita mi fa passare ogni giorno.
ma che ingranaggio c’hai nel cervello che ti permette di elargire queste parole toccanti e leggere
ahh.. che stupida, non sono ingranaggi .. si chiamano miracoli … Bravo !!!
“Sono un uomo che fa fatica ad amare e a lasciarsi amare, come tutti credo, ma con un grande desiderio di riuscirci.” L’altra sera ha aggiunto: “Sono perchè sono amato”. Non possiamo fare a meno di pensare all’amore, è ciò da cui vorremmo essere rapiti, ma allo stesso tempo potrebbe sconvolgere troppo il nostro mondo per poi scoprire che, forse, non era quello vero. E’ così difficile..
Sono i rischi che comporta…
Caro Alessandro, ci si accorge dell’importanza delle cose sempre dopo averle perdute. Ho dimenticato l’importanza della bellezza nel momento in cui credevo di raggiungerla. Hai detto bene, dobbiamo fare in modo che nessuno ce la porti via. Leggendo i tuoi libri credo di aver iniziato a recuperare con essa anche un parte di me. Sembra strano ma un libro può dare una speranza..
“La bellezza salverà il mondo.” (Fedor Dostoevskij)
“Sono un uomo che fa fatica ad amare e a lasciarsi amare,ma con un grande desiderio di riuscirci.” Quant’è vera questa affermazione!, ma non credo lo sia per tutti; se mi guardo intorno non vedo che superficialità e leggerezza nei rapporti…Perchè, invece, per alcuni è così difficile? Lei si è chiesto il motivo per cui ciò accada? Io ancora fatico….forse anche queste sono COSE CHE NESSUNO SA…
Sai a volte la superficialità è uno di quei modi in cui si manifesta la difficoltà di amare e lasciarsi amare. Cosa da persone coraggiose, disposte anche a soffrire per questo. E chi vuole farlo?
Ma forse solo il coraggio non basta…