Corsi di recupero: il metodo Maradona.
In un caldo pomeriggio milanese, ore 16, scuola deserta o quasi. C’erano solo le anime del purgatorio dei debiti. Ho iniziato i corsi di recupero e mi sono trovato davanti tre baldi giovanotti di terzo scientifico, che hanno beccato il debito di italiano (da altri colleghi).
E’ sempre molto interessante questo momento: un purgatorio di due ore dalle 16 alle 18, tutti i giorni sino al 29 giugno.
Da cosa partire? Dalla conoscenza del nemico.
Ho fatto scrivere loro: i punti deboli nello scritto e nell’orale, i loro punti forti nello scritto e nell’orale, lo scopo di questa materia. Risultati interessantissimi, come sempre.
Non si può risollevare uno studente che ha fallito, se:
1) lui non sa qual è il suo nemico
2) lui non sa quale è la parte forte del suo esercito o i suoi alleati
3) lui non sa perché sta combattendo quella guerra
Solo a partire dal punto di forza si riesce a sollevare il punto debole, come accade con la famosa leva di Archimede
Solo a partire dalla conoscenza del porto ha senso mettersi a costruire la nave.
Ho fatto vedere loro i due gol di cui oggi ricorre l’anniversario. In una sola partita c’è tutto: Argentina – Inghilterra 2-0 nei mondiali del 1986. Doppietta di Maradona.
Maradona segna il gol più bello della storia del calcio, dribblando in 60 metri tutto quello che trova davanti a sé, con ubriacante gioco di gambe (il suo punto di forza): sembra di assistere ad una danza.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=lRN1Mg42NFE[/youtube]
Maradona segna il gol più falso della storia del calcio: lui basso e cicciottello, supera di testa il portiere, dopo un’altra serie di dribbling apprezzabili. Come? Complice una mano ben nascosta. Solo qualche difensore reclamò. Da quel giorno venne definito “la mano di Dio”.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=lqpLP3qI09M[/youtube]
Così è nello studio, come nella vita: fare leva sui punti di forza, per ottenere risultati indimenticabili ed esteticamente apprezzabili.
Superare i punti deboli, adottando strategie che riescano a farci vincere un nostro limite, magari senza barare troppo… E magari poi la mano ce la mette la provvidenza.
Perché si studia l’italiano a scuola? questo richiede un altro post. Per oggi basta.
Forza ragazzi e forza colleghi! Dopo il purgatorio il paradiso è assicurato.
Ahah 🙂 “Dopo il purgatorio il paradiso è assicurato!” Bellissimo come al solito, Prof!
E’ vero, è necessario conoscere i propri punti di forza e di debolezza per migliorare sempre più!
E grazie sempre perché leggendo i tuoi articoli, affino il mio spirito critico e pongo a me stessa domande che prima nemmeno passavano per l’anticamera del cervello!
Merci 🙂
Mi piacerebbe essere uno di quegli alunni per capire e migliorare i miei punti deboli e i miei punti di forza…
E mi piacerebbe essere uno di quei studenti per assicurarmi il purgatorio e, forse, qualche speranza per il paradiso..
”Dopo il purgatorio il paradiso è assicurato.”
lo spero davvero tanto, frequento uno linguistico, e per problemi di salute persi due anni, uno di medie e uno di superiori, e ora mi sono ritrovata in prima. Finito l’anno tutto ok… tranne matematica, della quale non vedo un 6 da non so quanti anni e ho davvero troppa paura di fallire e di perdere un terzo anno scolastico.
accidenti a frequentare un linguistico e scrivere: UNO linguistico… devo essere proprio disperata ahah scusi!
Ciao Alessandro, sono un parroco di Roma. Domani celebro una Messa per i maturandi della mia parrocchia. Li ho invitati e hanno risposto entusiasti. Li vuoi salutare anche tu? Auguri per tutto!!!!!!!!
don Donato
Maturità è tutto, diceva Shakespeare nel suo Lear. Auguro loro di essere maturi davvero!
Grandioso! bellissimi questi video e la metafora calza a pennello. E comunque…dopo il purgatorio arriva sempre il paradiso…e se no, non vale!
Ah! Vedo che anche tu allora sei del mio stesso parere: anche io ho cominciato spesso i miei corsi di recupero così! (ma senza Maradona…).
Grazie per avermelo ricordato. Lunedì prossimo comincerò anch’io a “correr miglior acque” (in latino, però!). E quinci usciremo “a riveder le stelle” (certo che dalle 16.00 alle 18 è un orario curioso…!)
Partire dai punti di forza per superare le debolezze…sembra la cosa più naturale da fare eppure ci sono così pochi insegnanti che vedono le cose in questo modo!! E’ così difficile riuscire a mantenere un minimo di fiducia in se stessi dopo aver parlato con un professore qualsiasi…anche all’università!! Grazie per ricondurre tutto ad una origine positiva!
Buon lavoro estivo!
E a chi è stato “non ammesso”, prof.? Che si può dire a un ragazzo non ammesso? Andando per immagini, mi verrebbe da dire che si tratta di quelli mandati “all’inferno” (ma i ragazzi o i professori?).
Come se ne esce cercando di scongiurare la fatidica decisione figlia della rabbia e dei confronti inevitabili sui cartelloni: “mi avete rotto, da settembre andrò a lavorare!”.
Mi trovo sfornita di armi e parole.
Più del dire, partirei dall’ascoltare. Il ragazzo.
Coraggio Alex, mi sa che dopo un anno impegnativo te lo meriti anche tu un pezzetto di “estate-paradiso”. Buon Lavoro!
Sei un mito!!
ah Prof ke bello leggerti ke invidia x quei ragazzi sì hai letto bene invidia xkè hanno una doppia occasione x loro:recuperare la materia e soprattutto farlo con un prof geniale e coinvolgente come te…vien voglia di tornare a scuola e magari farsi rimandare…skerzo in bocca al lupo a tt gli studenti sotto matura o corso di recupero ma sopratt auguro loro di cogliere tt il bello della scuola grz isa
Prova l'”ubriacante gioco di gambe” con radiocronaca originale del cronista argentino….è una potenza!! Un caro saluto e buon lavoro!
fantastico !
wow,deve essere una vera fortuna poter recuperare con un prof come lei. buon lavoro e buona estate!! 🙂
Ah! Che forte! Grazie! Imparo qualcosa, da applicare in altri campi! Yuppie!
E come si può risollevare una ancora giovane insegnante dopo un deludente e pesantissimo anno scolastico se
1) lei non sa qual è il suo nemico
2) lei non sa quale è la parte forte del suo esercito o i suoi alleati
3) lei non sa perché sta combattendo quella guerra
Hai sempre una risposta equilibrata per tutto…ma stavolta?
Ogni crisi è una benedizione. Adesso ci vuole solo il coraggio delle risposte, ma non devo certo darle io…
Concordo, occorre prima conoscere i punti deboli e avere chiari i punti di forza. Ieri ho iniziato con lo stesso metodo il corso di inglese in un liceo della provincia di Torino: purtroppo per alcuni ragazzi la difficoltà è assimilare ed andar oltre le regole grammaticali pensando alla lingua straniera prima di tutto come ad uno strumento per comunicare, anche in aula…
Leggo sempre con piacere le sue riflessioni. Insegnanti che amano la scuola e la fanno amare ai ragazzi sono sempre più rari. Nella mia esperienza di mamma di tre figli, due dei quali liceali, ho incontrato pochi insegnanti appassionati, ma tanti purtroppo frustrati e supponenenti, con poca passione per l’insegnamento e zero attenzione per i ragazzi. Superficiali nel giudicare e molto poco disponibili ad ascolatre i ragazzi e men che meno la famiglia.
[…] degli alunni del gruppo così costituito. Detto questo, è interessante leggere un post di Alessandro D’Avenia ( ), dove lo scrittore siciliano spiega, dal suo punto di vista, il giusto approccio per […]
[…] Prof. Alessandro D’Avenia […]