Prof che farò da grande?
Prof secondo lei cosa farò da grande?
Non lo so. Sta a te scoprirlo…
I talenti si coltivano è vero, ma prima bisogna scoprirli.
E questo lo si fa adesso, tra i 13 e i 18 anni.
La questione si gioca su tre livelli: essere, fare, avere.
Ciascuno di noi ha ricevuto dei talenti concentrati o diluiti su questi tre livelli.
Sta a noi scoprire i doni ricevuti e decidere su quali valga la pena giocarsi la vita, perché la vita sia (almeno un po’) nostra:
essere generosi, sapere dipingere o avere una piscina?
essere capaci di voler bene, saper fare affari o avere la ferrari?
essere comprensivi, saper scrivere o avere un bell’aspetto?
Certo se si riesce a far moltiplicare tutti i livelli tanto meglio… Ma non a tutti è dato.
A tutti è dato il primo livello: libertà di essere e diventare persone che portano a piena maturazione se stessi, che poi significa capacità di donare se stessi (con talenti annessi).
E alla fine ciò che lasceremo sulla terra è il talento moltiplicato: amore, abilità o cose?
Prof che farò da grande?
Sii te stessa e giocati la vita al meglio delle possibilità che ti sono state date.
Scoprile. Sceglile. Mettile in gioco.
E non perdere tempo, che è il primo talento che hai…
E io ti do una mano.
La penultima riga e´ un giudizio tagliente: la fatica nessuno ce la toglie.
L´ultima riga un capolavoro.
Ancora meglio di quella dell´asino.
Ma scusa, dove hai imparato ad insegnare cosi? Dove si imparano queste cose? Dove sono quelli cresciuti alla tua scuola? Perche´ ce ne sono cosi pochi in giro a cui importa veramente di noi? Grazie di aver coltivato il tuo talento.
Imparare a sapere usare la propria libertà per “essere fare e avere” nell’ottica del dono presuppone che ci sia un adulto che dona per primo.
Vivo situazioni nelle quali il dono è negato sin dai primi mesi di vita e conosco bambini e adolescenti per i quali tale dimensione rimane incompresa ed incomprensibile.
E’ importante essere persone capaci di donare.
Anonimo: io cerco solo di volere bene alle persone, e non c’è niente di più creativo, comunicativo dell’amore. Ma anche questo è un dono ricevuto. Io cerco solo di mettere in gioco il dono.