Per antonomasia
Questa figura retorica serve a sostituire un nome proprio con un nome comune che viene elevato a modello e simbolo di quello stesso nome o viceversa: l’Apostolo (per S.Paolo), il divino Poeta (per Dante), un giuda (per indicare un traditore), un dongiovanni (per indicare un corteggiatore spregiudicato).
Ci sono alcune “antonomasie” che non possiamo non prendere in considerazione, con preoccupazione linguistica, non moraleggiante…La Casa: è un posto dove una serie di personaggi non ben identificati (la maggiorata, il cieco, l’idraulico, il rumeno…) non fanno niente dalla mattina alla sera.
La Fattoria: un tempo era piena di animali (“nella vecchia fattoria…” abbiamo cantato tutti) ora (la nuova fattoria) è piena di uomini, che fanno il verso agli animali e i versi degli animali.
L’Isola: un tempo era Itaca, un luogo dove qualcuno cerca di tornare nella speranza di riabbracciare i propri cari, ora è un posto dove trovi un gruppo di cretini che cercano di diventare famosi, facendo finta (al contrario della Casa) di fare qualcosa dalla mattina alla sera.
Amici: sono persone che, cercando di dimostrare di saper fare qualcosa, si scannano tra loro al ghigno compiaciuto di un terzo (preferibilmente una terza con voce da uomo) che li aizza.
Uomini e donne: sono esponenti del genere umano che si scannano in pubblico al ghigno del già citato terzo, nella speranza di accoppiarsi.
Io ancora a quei nomi associo certe emozioni, certi ricordi, certe presenze. Reali.
Cosa rappresenteranno molto presto sui loro fogli di carta i bambini quando la maestra chiederà loro di disegnare una casa, un’isola, una fattoria, un amico, un uomo, una donna?
Preferiamo il reality alla realtà.
La seconda è così ripetitiva, banale e scontata…
Hai proprio ragione!
Tuttavia ho speranza che la nostalgia per la bellezza porti ad un cambiamento. Siamo stufi della banalità, della volgarità e della mancanza di senso.
Occorre però qualcuno che trascini gli altri verso la bellezza e penso che il tuo blog sia molto efficace! Ad maiora!!! ciao e grazie
Grazie mille. Speriamo che tutto questo serva. Io ho speranza e cerco di trasmetterla.
Ciao Prof, troppo simpatico quest’articolo. Complimenti.
Grazie Valerio!