Di chi è la colpa?
Noi non abbiamo il potere di decidere come essere cresciuti. Quindi sarà davvero colpa nostra se vogliamo evadere dalla realtà?”.
“E’ l’invidia che provano gli adulti che li porta a diffamare la nostra immaginazione. Non riescono a distrarsi, non hanno tempo e nemmeno voglia di provare. Ma in fondo, quando non li vediamo, sono i primi a voler scappare, solo per qualche minuto, dalla realtà e provano invidia; rimpiangono i tempi in cui anche loro, quando potevano, se ne fregavano del mondo”.
“Una moratoria periodica? No, non cambierebbe le cose. Anche senza internet, cellulari e discoteche, i giovani sono talmente creativi, da potersi divertire lo stesso. Una soluzione? Cercare di far placare le acque tra figli e genitori e far capire a questi ultimi che quando si dà alla luce un figlio, bisogna assumersi le proprie responsabilità. Un figlio è un essere vivente che prova emozioni e sentimenti e, se viene lasciato a se stesso, cadrà in un vortice nero dal quale sarà difficile tirarlo fuori”.
D’accordissimo soprattutto con il passo del tema scritto in verde!
Ciao prof!
Carmen
Uhm… Questa omogeneità di pareri porta a riflettere sul rapporto odierno genitori-figli e mi sembra ci sia un’evidente e ragionevole richiesta dei ragazzi di una maggior disponibilità da parte dei genitori a comunicare; ma tale impegno non può e non deve essere preteso da una sola parte. Insomma, francamente mi sembra che questi ragazzi tendono a difendere la loro posizione scaricando un po’ troppo facilmente la responsabilità delle loro scelte (in questo caso l’utilizzo dei socialnetwork) sull’atteggiamento contraddittorio dei genitori: il rischio di farsi scudo con le “colpe” degli adulti può essere quello di riconoscere difficilmente il peso delle azioni compiute in autonomia. Essere adolescenti non significa essere automi a cui vien dato un programma da eseguire e, infatti, spesso, i ragazzi stessi si levano in massa contro questo tipo di etichette che il mondo dei grandi tende ad affibbiare loro; eppure, quando si tratta di dover mettersi in discussione rispetto a certi comportamenti che destano preoccupazione, ecco che il coraggio sembra venire meno e quello scudo-genitori è lì, a portata di mano. Ragazzi, se pensate che il mondo degli adulti debba essere infallibile per poter dire la sua, non lascerete mai che la vita vi educhi: se riconoscete gli errori nei comportamenti dei genitori, fateli loro presente. Anche i genitori hanno bisogno di essere aiutati.
Il titolo del post era provocatorio. Genitori e figli si rinfacciano colpe reciproche. Ma il senso di colpa non porta a niente. Si tratta di trovare un territorio di dialogo e aiutarsi a vicenda, dando ognuno qualcosa all’altro.
Avevo scritto un commento lunghissimo, ma mentre lo inviavo si è cancellato. Ora non ho la possibilità di ricominciare. Il succo però era che, come dicono i tuoi ragazzi, lo stesso dovrebbe valere per gli adulti da cui imparano questa modalità di relazione.
Proporrei la moratoria della TV per i genitori: sei mesi senza accenderla mai. Poi forse si potrebbe parlare del resto.
Ciao e a presto.
Fioridiarancio
mmm da meditare!Io sono appassionata di internet, a mio marito piace la tv.I nostri figli hanno preso più da me ,apprezzano i bei film ,che guardano in streaming ,ma non la tv.Però ci scriviamo delle mail anche fra di noi in famiglia(prima erano lettere che ci facevamo trovare uno con l’altro),perché a volte dire qualcosa è più difficile che esprimerle per scritto.E’ bello scriversi pensieri e parole affettuosi,frasi e considerazioni ,anche link di qualcosa di bello che si è trovato!Ieri anche il più piccolo dei miei figli,il più “superficiale “e giocoso mi ha mandato una mail con le frasi più belle che aveva trovato,anche un passo di Alessandro Manzoni :0 !!!E’ sempre una forma ,anche se non la sola per comunicare,certo ci deve essere un colloquio familiare forte ,ma che bello dire cose personali ed intime e scrivendole è più facile!Anche con mio marito abbiamo creato un’isola felice di mail ,ogni mattina ,in cui ci scriviamo lontani dalla quotidianità e dai problemi !Che bello essere 2 “fidanzati “che si scrivono aprendosi il cuore e scherzando si raccontano!
E la tranquillità del cellulare?Sapere che chi ha bisogno di me mi può contattare in ogni attimo!Condividere con un SMS un attimo di gioia o tristezza!
Impagabile e indispensabile!
E che dire di quando si lavora con l’mp3?Anche l’obbligo più noioso diventa più sopportabile!
Dunque viva la tecnologia e le nuove forme comunicazione!
Sono d’accordismo con i ragazzi al 200%!
Stimo da tempo Alberoni, ma stavolta mi sembra che sia caduto in luoghi comuni.
Oggi si depreca internet, ieri la TV, l’altro ieri la stampa, prima la musica vera (rock e pop), prima ancora le correnti artistiche.
Quando gli intellettuali si toglieranno la muffa e saranno capaci di riparametrare i valori con lucidità?
Quando i dotti ed i potenti impareranno ad ascoltare ed imparare dai ragazzi?
Sai, prof, potresti raccogliere questi pensieri acuti e penetranti dei tuoi allievi e farne un libro.
Sarebbe un vero tratato di sociologia contemporanea.
Loro si che se ne intendono.
Loro sono i giovani e gli evergreen, piante diverse dagli alberi grossi che col tempo, ahimé perdono le foglie…
Bye,
Charles
sono mamma di quattro figli e stasera la più piccola (di anni 13) mi ha detto: mi piace proprio questa famiglia!” parlando della nostra. E’ Stato bellissimo! Forse la chiave del dialogo tra genitori e figli è divertirsi insieme!
Charles: sono d’accordo con te. Alberoni giudica dall’alto, non scende nella mischia…
Anonimo: evviva le famiglie belle, e soprattutto quelle che se lo dicono! Quanto al divertirsi non ho dubbi. O c’è amicizia all’interno dei componenti della famiglia oppure non è una famiglia…