22 maggio 2008
Isole
Esiste un’isola del Pacifico in cui gli abitanti non dividono le cose e le persone in genere maschile e femminile, ma in “cose che provengono dal cielo” e “cose che provengono dal mare”.Mi piace pensare che provengano dal mare: la donna, la bellezza, la vita, la morte, la nostalgia, la pace, la passione, l’immaginazione, la memoria, la parola…
Mi piace pensare che provengano dal cielo: l’uomo, l’amore, il vento, il lavoro, il corpo, il dolore, il sogno, il cuore…
Sull’isola tutto è donato. E cielo e mare non si incontrano sulla linea dell’orizzonte, ma nel cuore degli isolani.
al di là dell’alone romantico-poetico, quasi da catena di sant’antonio di serie a, il tuo intervento è come è lecito aspettarsi molto profondo.
fa riflettere..
la divisione “dei compiti” tra cielo e mare non è contrapposizione bensì compenetrazione, completamento..e allora che visione fantastica diviene il tramonto sul mare:
cielo e mare, uomo e donna, amore e passione, sogno e immaginazione che si incontrano in un turbinio emozionale che si avvicina alla perfezione, in un carnevale un po’ mistico che ha del divino..e il sole?
il sole sta a guardare quello che ha fatto, e se ne compiace, tingendo di rosso il Creato
Grazie Marco, credo tu abbia completato questo piccolo mito in miniatura con l’immagine che mancava…