Due personaggi (ritornano)
C’era una volta Ognigiorno. Non era uno da notare. Le sue giornate passavano senza grandi sorprese. Il suo lavoro era monotono. Una vita senza scosse, quella di Ognigiorno. Gli arrivò la lettera di Persempre, il suo miglior amico. Ne aveva perso le tracce a causa della guerra. Persempre era vivo e la lettera raccontava le tante vicende accadute da quando si erano separati e si concludeva così: “Aspettami. Persempre”. Ognigiorno avrebbe voluto incontrare subito Persempre, ma disgraziatamente sulla busta non era segnato l’indirizzo. Da allora la vita di Ognigiorno non fu più la stessa, gli entrò nel cuore l’inquietudine dell’amico vicino, ma così misteriosamente lontano. Persempre continuava a mandargli lettere, senza il recapito e Ognigiorno, che le leggeva avidamente, non poteva neanche rispondere. Tutte si concludevano con la stessa frase: “Aspettami. Persempre”. La vita di Ognigiorno cambiò, segnata dalla felice attesa della visita di Persempre. Però un bel giorno qualunque della sua vita, Ognigiorno si stancò di aspettare e si mise alla ricerca di Persempre seguendo le tracce dei timbri postali. Si ritrovò sotto il balcone di un bel palazzo bianco. Le persiane erano azzure ed aperte ed il vento faceva volare tende bianche. Ognigiorno rimase a guardare affascinato. Non c’era un portone sulla facciata del palazzo. Solo quella finestra azzurra. Ognigiorno si mise a urlare: “Persempre, Persempre”, ma nessuno rispondeva. E Ognigiorno continuava a urlare “Persempre, Persempre”. Nulla. E ancora una terza volta. Ma Persempre non apparve. Tornò a casa desolato. Lì trovò una lettera, diversa dalla altre: non era affrancata. La lesse: “Sono venuto a casa tua Ognigiorno, ma non ti ho trovato. Ritornerò. Aspettami. Persempre”. Ognigiorno sorrise e continuò felice ad aspettare Persempre…
Sei fantastico, riesci sempre a toccare il cuore di chi ti legge.
Concordo con baffo…ho trovato questo racconto molto tenero e mi ha smosso una sensazione di delicata e piacevole melanconia…grazie prof!
Paola A.
credo sia nel cielo questo meraviglioso palazzo bianco..nel cielo di ognuno..azzurro e profondo,sereno sfondo di amore e sentimento..limpido..nel racconto ognigiorno sorride a acclama:tenebra buia dischiuditi,sono aperte la porte tra la nuvole!ma c’è chi ancora è immerso nella nebbia..ps mi unisco ai complimenti
“Cercasi disperatamente PERSEMPRE oramai scomparso da molti mesi senza lasciare nessuna traccia di sè.
Se lo avvistate contattatemi a qualsiasi ora”
OGNIGIORNO
TLS
Il mio peggior nemico è il tempo.
Passa e sfugge troppo presto.
Come vorrei che la vita di OGNIGIORNO fosse PERSEMPRE.
Il mio destino invece è come uno yougurt: con la data di scadenza!
Giorno per giorno DEVO programmare cosa fare entro una data scadenza.
Vi saluto e vado riposare, perchè alle 7,00 suona la sveglia ed entro le 9,00 devo essere in ufficio…
Good bye,
Charles
Grazie a tutti per l’entusiasmo, ma devo l’ispirazione a sorella-lost. Quindi parte dei complimenti vanno a lei.
Per Giada: le porte non sono tra le nuvole, ma in mezzo alla città…
penso he il cielo sia lo sfondo di ogni tempo…e se in città guardi in alto c’è sempre l’azzurro profondo…forse sono io che non riesco ad abbassare lo sguardo…
Forse il cielo si raggiunge attraverso al terra…
Due notti fa ho visto su SKY il film “Miriam si sveglia a mezzanotte”, un soft-horror con Catherine Denouve e David Bowie.
Mi ha ricordato questo post perchè i sofisitcati e raffinati vampiri, protagonisti del film, erano soliti esclamare: “ogni giorno, per sempre. Per sempre giovani”.
Il finale?
Preferisco non dirlo, altrimenti rischio di rovinare la sorpresa.
Dico solo che non è né ogni giorno, né per sempre.
Bye,
Charles
Charles incorregibile anni 80…
Ma prof…
io l’ho visto tre giorni fa per la prima volta.
In effetti ora ho fatto una ricerca ed ho visto che è del 1983.
A quell’epoca avevo paura dei vampiri e guardavo un documentario a puntate sulla rivoluzione francese.
Una produzione di animazione giapponese.
Il/la protagonista era il Comandante delle guardie reali, che in realtà era una donna.
Come le disse il suo spasimante André: “Ognigiorno sei un soldato, ma una rosa è sempre una rosa e sarai donna persempre!”
Non sapevo quindi dell’anno di produzione di “Miriam si sveglia a mezzanotte”. Per me era una prima visione 🙂
Ma perchè allora continuano a trasmettere film e canzoni made in Eighties?
Bye,
Charles
Caro Charles dire Bowie è dire anni 80… non ho avuto neanche bisogno di cercare l’anno del film, che non conosco…
Perchè continuiamo a vivere degli anni 80? Forse sono stati anni creativamente ricchi e campiamo un po’ di rendita. Ma questo lo dico solo per farti piacere…